martedì 29 maggio 2012

Come funzionano i Riequilibri Energetici Familiari (seconda parte)

[articolo di Cristian Milone]




Ciao, eccomi di nuovo ospitato in questo splendido blog! Nel post precedente ho descritto cosa sono le Costellazioni Familiari e i Riequilibri Energetici Familiari (REF), definendoli anche "Famiglia dell'Anima" e verso la fine di questo secondo post capirai perché.

Ricapitolando quello che ci siamo detti, ti scrivo in cinque punti quali sono le caratteristiche che ho capito deve avere un buon facilitatore prima di iniziare questo tipo di lavoro:

1) dedicare del tempo alla spiegazione della teoria, passando per i seguenti punti:
  • cosa sono le costellazioni/REF 
  • come mai succede quello che succede (campi morfogenetici)
  • cosa sono gli irretimenti familiari e come si possono manifestare
  • spiegare i tre ruoli (protagonista, attore e spettatore) e far passare il messaggio che si impara in tutti e tre
  • permettersi di entrare in risonanza con quanto si osserva e si sente
  • lasciare il giudizio e la critica fuori dalla porta
2) creare delle protezioni nell'ambiente prima di iniziare il lavoro
3) essere distaccato rispetto al problema
4) pur avendo una struttura in testa da seguire renderla adattabile rispetto alla situazione
5) essere congruente con un ottica di servizio

Detto questo  trovo utile richiamare anche un confronto tra costellazioni e REF.
Come noterai non c'è giudizio, solo descrizione, indicando le peculiarità di ognuna delle due tecniche

Costellazioni 
  • trattano problematiche familiari
  • hanno una struttura predefinita
  • hanno una forte componente rituale/mentale
  • si diventa costellatori seguendo un percorso dato dallo studio e dall'esperienza
  • la struttura prevede di arrivare alla radice del problema prima di trovare la soluzione sulla soluzione che scovarne la radice

REF
  • trattano problematiche familiari ed archetipe
  •  seguono una logica di massima ma la struttura è variabile
  • hanno una forte componente rituale/intuitiva
  • non esiste un codice del facilitatore di REF ma un percorso di consapevolezza
  • l’esperienza vuole che data la manifestazione generale del problema, sia più importante focalizzarsi sulla soluzione che scovarne la radice
Una piccola precisazione su questo ultimo punto. Diversi rami della psicologia vedono la trasformazione come conseguenza del processo di consapevolezza del problema. Più scavi in profondità più diventi consapevole di te e più diventi abile a trovare le tue soluzioni. Questo metodo ha la sua verità, e infatti non è in contrapposizione con i REF.

Ma operando a livelli di coscienza superiori, quindi attraverso l'intervento degli Angeli e degli Esseri di Luce, la radice del problema, che spesso è dato da un antenato defunto, viene trasformata grazie al loro intervento. Per questo non occorre sempre andare a capire chi è stato la causa perché altre entità si occupano di questo ed all'interno dei REF diventa quindi possibile focalizzarsi sulla soluzione.

In sostanza quindi quali sono i vantaggi e gli svantaggi di partecipare ad un REF? Anche questo te lo spiego con una suddivisione per punti. Sulla sinistra trovi i vantaggi e sulla destra gli svantaggi.
VANTAGGI  
  • lavori su te stesso
  • aumenti la tua consapevolezza
  • lavori su dinamiche profonde ed irretimenti
  • conosci un gruppo di persone col tuo stesso desiderio evolutivo
  • puoi lavorare su te stesso anche “semplicemente” osservando
  • possono sbloccarsi o armonizzarsi situazioni importanti
  • vivi per due giorni in un ambiente molto diverso dal normale, immerso nel verde e nel quale si assapora un grande clima di evoluzione, trasformazione e famiglia
  • ci sono diversi assistenti pronti a supportarti
  • il facilitatore ha condotto anche studi psicologici oltre che medianici
SVANTAGGI
  • il lavoro energetico è intenso
  • possibili disequilibri emotivi subito dopo il lavoro
  • in rari casi, se l'anima della persona non vuole fare il cambiamento, può non essere raggiunta la soluzione
  • delusione delle aspettative (ma forse andrebbe tra i vantaggi)
  • puoi non accorgerti dei cambiamenti
  • stanchezza alla fine di ogni giorno e possibili strascichi il giorno dopo (consigliato riposarsi lunedì)
  • difficilmente potrai condividere quanto vissuto con chi non l'ha provato
Con questo ulteriore confronto concludo la spiegazione di quello che puoi trovare in un weeek end di REF, ma prima di salutarti voglio condividere con te una piccola nota personale.
Chi ti scrive ha iniziato un percorso di crescita interiore all'età di 15 anni (16 anni fa), ha seguito oltre un centinaio di corsi, nei quali si è messo sempre in gioco, accettando esercizi e sfide che di volta in volta venivano proposte, sia nei seminari che come pratica quotidiana post esperienza.
Ho cominciato col reiki e meditazione, che sono i pilastri classici di chi inizia un cammino interiore, poi sono passato a tecniche sciamaniche, per poi tornare sul mentale con corsi di memoria, organizzazione, time management, motivazione, PNL, corsi sulla finanza. Poi mi sono approcciato alle canalizzazioni, nel 2009 REF, passando poi per la cartomanzia, attivazione alla medianità, una puntatina al fisico con corsi di nutrizione e massaggi, e questa estate sono stato iniziato al sentiero tolteca.
Nella vita mi occupo invece di wellness coaching, gestisco un blog, scrivo ebook su: apprendimento, gestione del tempo, concentrazione, preparazione del curriculum personale; e allo stesso tempo mi sono laureato in economia, lavoro nel ramo paghe e di recente sono diventato mediatore civile (figura professionale introdotta di recente che ha lo scopo di far raggiungere un accordo tra le parti in causa prima di proseguire con la causa stessa).
Diciamo che la versatilità fa parte delle mie caratteristiche principali! :-)
Ti dico tutto questo per due motivi. Il primo è per presentarmi visto che ancora non l'avevo fatto, il secondo è per aumentare la tua attenzione su quello che ti sto per dire.
Quanto sto per dirti è per me molto importante ed è qualcosa che mi tocca nell'intimo e che non vorrei venisse fraintesa, per questo ti chiedo di leggere fino alla fine del discorso.
Tra tutti i corsi che ho seguito, le varie esperienze vissute, che forse non sono tante, ma non sono neanche poche, ad oggi i REF rappresentano quel tipo di esperienza che mi permette di esprimere più di qualsiasi altro corso e tecnica il mio potere personale.
Mi spiego meglio. Quando dico potere personale intendo la capacità di espressione di ciò che sono oltre la personalità, le esperienze e le conoscenze acquisite in questa vita, accedendo ad una connessione che non sapevo di avere. Questa connessione genera sì potere, ma è un potere al servizio. Al servizio di cosa? Al servizio degli altri, della situazione, al servizio dell'evoluzione. Gli americani chiamano questo potere al servizio: Empowerment!


E' questo, secondo me, l'atteggiamento che un bravo facilitatore o costellatore dovrebbe avere durante i lavori.
Empowerment
è potere al servizio, ed è la nuova forma pensiero che si contrappone al power che è il potere sull'altro, quello che ha calcato per secoli la scena sociale specialmente occidentale.

Mentre prima il power creava come opposto la remissività e senso di indegnità, oggi si sta facendo strada una terza via che non ha opposto, semplicemente lacera il velo di menzogna sul senso di indegnità mettendo a nudo il potere individuale ed armonizza questo potere in un'ottica di collaborazione con gli altri. La sintesi di tutto questo è l'Empowerment, che possiamo definirlo come il potere della Nuova Era.
Tornando alle costellazioni e REF, se trovi un costellatore/facilitatore che ha integrato questa consapevolezza e quindi non ha bisogno di mostrare la sua bravura, la sua conoscenza e padronanza, ma usa la sua competenza in modo professionale all'interno soprattutto di questi lavori, secondo me, hai fatto bingo! :)
Per quanto mi riguarda i REF sono senza dubbio l'esperienza che mi permette di esprimere in percentuale nettamente superiore ad ogni altro tipo di corso, il mio empowerment!
Già solo questo porta un nuovo tipo di consapevolezza della vita, una connessione sempre maggiore con l'aria di cambiamento che stiamo vivendo in questo magico anno.
Se poi mettiamo il fatto che ogni REF (anche dopo 150) ti lascia qualcosa, allora la sensazione di connessione alla fonte e quindi della consapevolezza personale verso ciò che è la vita cresce esponenzialmente.
Concludo questo lungo post ringraziando Simone di avermi dato la possibilità di dare il mio contributo e poter condividere con te che mi stai leggendo tutto questo. :)
Mi auguro di averti dato un quadro generale di ciò che significa il Riequilibrio Energetico Familiare, andando oltre la teoria e condividendo con te un po' dei sentimenti che muovono questa esperienza.
Purtroppo  mi rendo conto che un post per quanto lungo non può essere esaustivo di quella che è l'esperienza vera e propria. Per questo se tutto quello che hai letto finora ti ha mosso qualcosa dentro ti invito a guardare le date dei prossimi incontri REF a Casalecchio e di parlare direttamente con Simone per domande e approfondimenti o lasciare un messaggio qui sotto per uno scambio di idee.
In qualche modo ho voluto condividere con te un pezzo di cuore oltre che di mente, mi auguro di essere stato in grado di trasferirtelo. :)
Ti ricordo che puoi lasciare un commento a questo post e io ti risponderò.
Ciao
Cristian


COMMENTI:
30 maggio 2012
Bravissimo Cristian! Hai descritto proprio bene il processo dei Riequilibri Energetici Familiari ;-) TVB un abbraccio :-)           Simone
Grazie Simo mi fa piacere ti sia piaciuto. L'ho scritto col cuore! :)   Cristian


3 giugno 2012
Ciao Cristian, ciao a tutti!
di nuovo grazie per questo post :-)
sono stato molto felice di leggere la spiegazione del focalizzarsi sulla soluzione invece che sul problema; per me è un punto di cui finora ho intuito e sperimentato l'importanza ma di cui non ero ancora riuscito a formarmi una visione così chiara. Mi è venuta questa immagine:  sto camminando e sulla strada c'è un'ostacolo, tipo un albero di traverso; posso passare dal focalizzarmi sull'albero, magari per osservare com'è fatto e capire come è finito lì,  a focalizzarmi sulla mia direzione e sul mio percorso oltre l'albero, quindi iniziare a vedere come posso passare oltre l'albero, rimuovendolo, spostandolo o semplicemente girandoci attorno, senza comunque preoccuparmi eccessivamente di come è finito lì, o di rimuoverlo personalmente se non è strettamente necessario. Comunque proseguo il mio cammino.
Vorrei poi aggiungere che anche a me è capitato di non accorgermi dei cambiamenti sul momento, ma dalla mia esperienza come penso di molti se non tutti coloro che hanno partecipato ad una ref, presto o tardi diventa chiaro, per non dire lampante, l'entità del movimento interiore.
Grazie un sacco per tutto il cuore che hai messo in questo messaggio! eccome se si sente :-) un abbraccio
Marco P
ciao Marco,
grazie del tuo bel commento. Metafora azzeccatissima direi.
Troppi corsi si basano sul problema... andiamo alla soluzione! ;)
Grazie anche del feed back!
Un abbraccio.
Cristian


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